IL BARBAROSSA LOTTA CON I COMUNI |
|
La seconda discesa del Barbarossa in Italia
Lodi vecchio in lotta con Milano
La fondazione di Lodi: fonti storiche a confronto
Il vescovo Lanfranco e il trasferimento della diocesi
|
Rappresentazione
pittorica della battaglia di Legnano, che vide la sconfitta di
Federico I ad opera delle forze della Lega Lombarda. |
Nell'autunno del 1154 Federico I Barbarossa scese per la prima volta in Italia. Le modeste forze che si era portato al seguito, non gli permisero grandi azioni. In questa prima fase egli si limitò ad incendiare a scopo dimostrativo i comuni di Asti, Chieri e Tortona, che avevano tentato di opporsi alla sua autorità, ma non osò assediare Milano. Federico ricevette la corona imperiale nel 1155. Quattro anni più tardi, nel 1158, egli discese nuovamente in Italia con un esercito più numeroso. Convocò nei pressi di Piacenza i rappresentanti delle città ed i vassalli; nel corso della Dieta di Roncaglia, fece esporre da alcuni giuristi dell’Università di Bologna quali fossero i diritti e le prerogative dell’Imperatore romano. In conformità di quanto da essi esposto, Federico I emanò la Constitutio de regalibus, nella quale rivendicava per sé tutti i diritti sovrani che erano stati assunti dalle città e invalidava ogni cessione di beni feudali. Venivano inoltre vietate faide e rappresaglie private e ogni lega tra le città. Con queste disposizioni, egli tentò di annullare la secolare evoluzione dei Comuni italiani, negando loro tutti quei diritti che essi avevano acquisito dopo una lotta lunga e faticosa. Ad accrescere lo scontento fu l’imposizione della presenza in ogni Comune di un funzionario imperiale denominato podestà, che avrebbe governato con ampi poteri. Contro le prepotenze commesse dai tedeschi, si sollevò la protesta di alcune città lombarde capeggiate da Milano; dopo aver distrutto Crema, nel 1162 il Barbarossa cinse d’assedio Milano, costringendola alla resa per fame. Per punizione fece radere al suolo la città; gli abitanti vennero divisi in quattro borgate distanti l’una dall’altra. Soddisfatto per la rappresaglia fece quindi ritorno in Germania. Nell’Italia settentrionale, l’imposizione dei podestà continuò a suscitare molto malcontento, anche in quelle città, come Cremona e Como, che in un primo tempo si erano schierate con l’Imperatore contro Milano. Opprimendo e impoverendo le popolazioni con imposte varie, i podestà imperiali tendevano ad eliminare progressivamente tutti i diritti comunali che esse avevano conquistato faticosamente. La Repubblica di Venezia, iniziando a temere per la propria secolare indipendenza, propose la costituzione di una lega tra le città venete con a capo Verona e che prenderà il nome di Lega Veronese; a questa fece seguito la costituzione a Pontida di una lega ancora più imponente composta da Comuni lombardi, piemontesi ed emiliani. Le due leghe si allearono cacciando i podestà imperiali, rivendicando i propri diritti comunali e riprendendo con maggior vigore l’assedio dei castelli feudali del contado appartenenti a feudatari fedeli all’Impero. Di fronte a questi atti, Federico I nel 1176 scese per la terza volta in Italia, venendo sconfitto una prima volta ad Alessandria, una nuova città edificata in posizione strategica e alla quale i collegati assegnarono il nome in onore del nuovo pontefice Alessandro III. L’imperatore decise quindi di dirigersi su Milano, ricostruita con il contributo delle altre città lombarde, ma il 29 maggio 1176, nella pianura di Legnano si scontrò con l’esercito della Lega Lombarda, subendo una nuova gravissima sconfitta. Federico I caduto da cavallo riuscì a salvarsi nascondendosi sotto un mucchio di cadaveri, riuscendo successivamente a raggiungere Pavia con il favore dell’oscurità. La battaglia di Legnano, rappresentò la prima vittoria della fanteria nella storia medievale. L’esercito della Lega Lombarda, composto in massima parte da artigiani male armati e con un addestramento sommario, riuscirono a sconfiggere la famosa cavalleria pesante tedesca. Nel 1177, con la tregua di Venezia, acconsentì alla sospensione delle ostilità contro i Comuni e nel 1183, con la Pace di Costanza, riconobbe ai Comuni italiani tutti i loro diritti in cambio di un modesto tributo da versare alle casse imperiali. In tal modo l’impero pur mantenendo la propria sovranità, fu costretto a riconoscere le autonomie comunali. |
|
S.M.S. ADA NEGRI – PLESSO DI VIA X MAGGIO CLASSE 2G |