BARBAROSSA

Introduzione



Il Barbarossa in lotta con i Comuni



La seconda discesa del Barbarossa in Italia



Lodi vecchio in lotta con Milano



La fondazione di Lodi: fonti storiche a confronto



Il vescovo Lanfranco e il trasferimento della diocesi


Federico I Barbarossa nato intorno al 1124, fu nominato re di Germania nel 1152 e promosse una politica di riconciliazione con i feudatari tedeschi che miravano a limitarne l'autorità. Ottenuta la corona imperiale nel 1155 scese in Italia, tentando di affermare la supremazia della sovranità imperiale sia sul papato sia sui comuni, che cercò di piegare con la distruzione di Crema nel 1160 e di Milano.

Falliti i successivi tentativi militari e diplomatici, fu costretto a scendere a patti con il papa Alessandro III che invano aveva osteggiato a favore dell'antipapa Vittore IV, e con i comuni, con i quali strinse nel 1183 la pace di Costanza, concedendo loro una larga autonomia. Il 10 giugno 1190 Federico Barbarossa morì in Cilicia, durante la terza crociata, annegando nel fiume Salef.

La figura di Federico Barbarossa è senza dubbio, al di là di ogni retorica, una delle più importanti dall'età medioevale. Federico fu uno degli ultimi sostenitori di un'idea di impero inteso come istituzione di carattere sovranazionale e incarnazione di un tipo di autorità “universale”.

Il Barbarossa rappresentò generalmente il nemico per antonomasia dei comuni italiani che non accettavano il suo incondizionato dominio. Discendeva da parte di padre dalla famiglia dei duchi di Svevia, da parte di madre da quella dei duchi di Baviera: le due famiglie che all'epoca si contendevano il trono di Germania e che davano vita ai due partiti politici, rispettivamente, dei Ghibellini e dei Guelfi.

Alla morte di Corrado III fu eletto come suo successore con il compito di riaffermare il dominio dell'Impero su quei comuni dell'Italia centro-settentrionale che, in piena espansione politica ed economica, vivevano in uno stato di autonomia. Non tutti i comuni lombardi si schierarono subito contro il Barbarossa. Molti di essi come pure molti signori specialmente della zona di Varese e di Brianza, in parte per tradizionale fedeltà all'Impero in parte per malumore contro Milano, che tendeva all'egemonia in Lombardia, appoggiarono in un primo tempo il sovrano e solo più tardi iniziarono a far parte della Lega lombarda.

Anche i comuni che si schierarono contro il Barbarossa, Milano in testa, non negarono mai, neanche nei momenti di lotta più dura, il loro obbligo alla riverenza nei confronti dell'Impero e si dichiararono disposti a versare dei tributi al sovrano, solo non ne volevano di nuovi. E proprio ciò che andava contro le intenzioni di Federico Barbarossa che pretendeva che la sua volontà avesse valore di legge e non potesse essere contraddetta dai sudditi.

Morì in una crociata nel 1190 senza nemmeno arrivare in vista dei luoghi santi, per un banale incidente, annegando in un fiume nell'Asia minore. La grande personalità del Barbarossa, forse anche la sua morte da crociato, in terra lontana, fece sì che il suo nome entrasse subito nella leggenda. La tradizione delle saghe germaniche vuole che Federico, come Carlo Magno, non sia realmente morto, ma dorma profondamente nelle viscere di un monte, in attesa di destarsi per riprendere nelle sue mani il dominio della sua terra quando lo voglia il destino.

S.M.S. ADA NEGRI – PLESSO DI VIA X MAGGIO

CLASSE 2G