Secoli fa la Pianura Padana era coperta da immense foreste e paludi. Già al tempo dei Romani si cominciò a diboscare per utilizzare il terreno per l'agricoltura, per costruire strade e città e per sfruttare il legname per le costruzioni.
Oggi sono rimasti solo pochi boschi vicino ai fiumi (Adda, Ticino, Po, ecc.) mentre la massima parte della pianura è intensamente coltivata.
I boschi ripariali (cioè che crescono vicino alle rive) si sono conservati per due motivi principali: essendo vicini all'acqua sono ricchi di selvaggina e sono stati mantenuti per secoli come riserve di caccia private, inoltre la paura di piene ed inondazioni ha fatto sì che gli agricoltori preferissero non coltivare troppo vicino ai fiumi risparmiando, in tal modo, alcuni boschi ripariali.
Le piante del bosco di pianura sono latifoglie, cioè a foglie larghe e caducifoglie, che significa che perdono le foglie in inverno. Osservando la vegetazione notiamo una stratificazione verticale. Ciò significa che nel bosco si distinguono 3 o 4 strati di vegetazione: uno strato arboreo alto fino a 20 metri, uno o due strati di arbusti e di alberi in crescita alti da 1 a 8 metri e uno strato erbaceo alto fino ad un metro.
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