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UNA
GITA A LODI |
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........... FISSIRAGA: (Inchino) Nostro Imperatore, mi inchino al vostro cospetto. (Inchino) Noi Lodigiani dobbiamo tutto al Sacro Romano Impero di Germania: Federico I è stato un vero benefattore per noi… Lo stemma della nostra città è un suo dono. Imperatore: Sì, poi però siete entrati nella Lega Lombarda e gli avete fatto guerra. Fissiraga: Siamo stati costretti… E poi è storia passata. Ora anche Lodi vuole acclamare la vostra incoronazione. VISCONTI: Per far festa al vincitore, tutti i popoli sono pronti. Imperatore: (Si rivolge a Francesco) Chi è quest’uomo che ha parlato? Non mi sembra che me lo abbiate presentato. FISSIRAGA: Questo viso non mi è nuovo… Non sarai per caso… VISCONTI: ( Si abbassa il cappuccio, si strappa la barba posticcia) Sono Matteo Visconti, caro Fissiraga, volevi per caso che non venissi a rendere onore al nostro Imperatore? (Profondo inchino verso l’Imperatore) IMPERATORE: Matteo Visconti, il grande ghibellino, mi avevano detto che eravate bravissimo a seminare zizzania… VISCONTI: Non volevo che vi lasciaste ingannare dagli adulatori, o mio Imperatore… IMPERATORE: Avete una bassa opinione del Vostro Imperatore, Matteo Visconti, se pensate che creda ancora agli adulatori. FISSIRAGA: Non è questo il modo di presentarti alla corte dell’Imperatore così travestito. Chi non può tenere alto e chiaro il proprio viso non è un uomo degno della corte. VISCONTI: Che belle parole, Fissiraga. E’ proprio per gli intrighi di uomini come te che non posso mostrare alto il mio viso e il mio nome. Il nostro caro Fissiraga, mio Imperatore, che vi professa tanta fedeltà, è a capo dei guelfi lombardi, molto fedeli al Papa… FISSIRAGA: Anche qui, osi venire, con le tue menzogne? Anche al cospetto dell’Imperatore? VISCONTI: E’ giusto al suo cospetto che voglio smascherarti per quel che sei … Ma ora basta con questi alterchi. Desidero solo che a Milano tornino la pace e l’obbedienza all’autorità imperiale. ( Si avvicina al Fissiraga e tenta di abbracciarlo, ma è respinto con irruenza dal Lodigiano) FISSIRAGA: Che tu sia maledetto, Matteo Visconti: tu sei il seme della discordia, il nemico di tutti gli abitanti della Lombardia. Ha fatto bene il popolo di Milano a scacciarti dalla sua città, porti peste ovunque ti rechi! VISCONTI: ( Si rimette il cappuccio in testa) Ci rivedremo, Antonio Fissiraga, e per te non sarà un bell’incontro… ........... |
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S.M.S. ADA NEGRI – SEDE A.S. 2007/08 |